L’ ULTIMO FILM MADE IN SUD ITALIA GIRATO DA UNA COSTA ALL’ALTRA DELLA BASILICATA

Non sono un cinemofilo, ma mi piace spesso buttarmi in qualche prima visione seduto ai sedili di una multisala con un pacco di popcorn ed un cola alla spina che vibra ad ogni picco di alzata di  volume dell’impianto dolby surround. Questa volta a tenermi due ore incollato ad un maxi- schermo, è stato l’ultimo film del regista ed attore, Rocco Papaleo, Basilicata Coast To Coast. Un classico esempio di film, che utilizza la pellicola per far rivivere e conoscere le bellezze di una terra e di una civiltà, molto spesso sconosciuta :  il Sud Italia.

Avevo visto il trailer e conoscevo comunque tutto il cast:   Alessandro Gassman, Paolo Briguglia , Max Gazzè, Rocco Papaleo( il mio preferito, già dai tempi del suo esordio con il telefilm CLASSE DI FERRO e poi con l’immancabile pellicola I LAUREATI al fianco di Leonardo Pieraccioni ) e la bellissima Giovanna Mezzogiorno.  Mi piaceva anche la colonna sonora, firmata Gazzè “Mentre dormi” che ho sentito in questi giorni nelle radio e cosi abbiamo deciso di andarlo a vedere.

Sono rimasto molto contento. Un film fatto bene e soprattutto piacevole, ( cosa che ultimamente non riesco più a riconoscere nel cinema italiano ).

Basilicata coast to coast” è una commedia musicale, un viaggio denso di imprevisti e di incontri rocamboleschi che porta una combriccola di musicisti a mettersi in cammino al ritmo delle loro strofe musicali per partecipare al Festival del teatro – canzone di Scanzano Jonico, attraversando a piedi la Basilicata, dal Tirreno allo Ionio, lungo il tragitto che dà il titolo al progetto. Il viaggio avrà un valore terapeutico. Ovviamente, c’è molta attesa per questa uscita proprio a Scanzano Jonico dove sono state girate molte scene proprio del “festival di interesse nazionale e non amatoriale” a cui parteciperà il gruppo messo su da Nicola Palmieri, come si chiama   nel film Rocco Papaleo.

I musicisti intonati di Papaleo si muovono a piedi sullo sfondo di una periferia mediterranea e solare e i loro sguardi si aprono su una natura “popolare”. Alla luce piena di un sole che sta “di fronte” a loro e dentro alla vitalistica solarità di una cornice senza ombre, i quattro protagonisti escono da loro stessi e crescono nel viaggio, procedendo verso il finale e il mare Ionio, verso un ritmo altro e una musica altra, che pervade il film dall’inizio, risolvendosi in un concerto alla luna e in una gioiosa rinascita. Fermandosi ad Aliano per un brindisi a Carlo Levi e proseguendo in direzione ostinata e contraria, i vaghi musicisti lucani passano per la ricerca dell’altro e approdano alla consapevolezza di sé. A Papaleo non interessa tanto la ricerca e l’espressione di un malessere esistenziale, quanto la forma subliminale e distratta di quell’espressione.
La commedia  agita una Basilicata d’altri tempi,  ricordo di  briganti nazionali e guerriglieri argentini, tra tradizioni e  leggende, che risaltano il Sud, ed in particolare una terra, conosciuta solamente per i giacimenti di petrolio e per i sassi di Matera.

Insomma un film piacevolissimo… che vale la pena vedere

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