DAL CROWDFUNDING ALLA FINANZA  PER FARE STARTUP

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Molto spesso nel lavoro quotidiano che svolgo, sento la maggior parte degli imprenditori o degli aspiranti startupper dire ” ho una brillante idea ma non ho i soldi per farla partire “. Ma siamo si curi siano i soldi il vero problema per trassformare un idea in business ? Se si è veramente sicuri che sulla vostra idea possa poggiarsi un business, allora trovare fondi per finanziare la vostra startup molto più semplice di quanto crediate.

Tra i tanti strumenti che possono essere utilizzati per raccolta dei capitali iniziare ai fini di finanziare la vostra idea vi sono sicuramente gli istituti di credito. Vediamo di seguito le più importanti opportunità a disposizione delle start up innovative:

·         INTESA SAN PAOLO: mette a disposizione una piattaforma di accelerazione e capitali di rischio iniziale attraverso fondi venture capital (ha all’attivo 450 start up);

·           UNICREDIT:  con il progetto “Start Lab” presentato la settimana scora, mette a disposizione una piattaforma di formazione, coaching, incubazione e risorse per start up nei settori altamente innovativi;

·             UBI BANCA:  mette a disposizione linee di credito a nuove imprese innovative con prestiti fino a 50.000 euro;

·         CREDEM: riserva alle start up il 10% del plafond di 80 milioni messo a disposizione dal Fondo europeo per gli investimenti;

·         BCC: con il progetto “Buona Impresa” erogano crediti agevolati, servizi di consulenza e l’attivazione di piattaforme di incubazione;

·         CHE BANCA:  ha lanciato di recente il progetto “Gran Prix”  in collaborazione con StartupItalia ed il Politecnico di Milano per selezionare giovani talenti del settore finanziario e tecnologico. I quattro vincitori riceveranno un premio in denaro ed un anno gratuito di consulenza;

·                  ING:  con il concorso “BitBumBam” concluso a febbraio sono state raccolte 300 candidature ed i tre finalisti sono stati affiancati per due mesi da un incubatore. Il vincitore si è aggiudicato un premio di 25.000 euro e sei mesi di consulenza da parte di iStarter.

·         BANCA SELLA: ha creato il finanziamento “My Project”  che consiste in un mutuo chirografario della durata massima di 72 mesi.  Di recente è stato lanciato anche l’acceleratore “Sella Lab”.

·                  BANCA MARCHE: lancerà nei prossimi mesi dei nuovi servizi dedicati alle imprese innovative in collaborazione con le Università e gli incubatori del territorio.

 

Un modo per raccogliere soldi per avviare l’attività consiste nel fare leva sulla finanza privata.  Il crowdfunding è sicuramente il miglior mezzo presente oggi a livello globale per attrarre capitali da privati e nello stesso tempo promuovere la vostra attività.  Sarà internet il vostro più grande amico. Attraverso le piattaforme di crowdfunding è possibile  inviare  il vostro  progetto che sarà giudicato e finanziato dal popolo della rete e magari con la possibilità di essere assistiti da qualche business angel.  Ogni utente può decidere di aiutarvi nel finanziemnto della vostra idea, anche con importi di pochi euro, in cambio magari  di un ritorno del capitale investito comprensivo di interessi o altre forme, che deciderete al momento della presentazione del progetto.

Anche il microcredito può servire a trovare i soldi per avviare una nuova attività, con questo sistema si possono ottenere finanziamenti fino a 20/25.000 euro, da restituire a dei tassi di interesse abbastanza vantaggiosi. Il microcredito è uno strumento di sviluppo economico che permette l’accesso ai servizi finanziari alle persone in condizioni di povertà ed emarginazione. Il microcredito viene definito come “credito di piccolo ammontare finalizzato all’avvio di un’attività imprenditoriale o per far fronte a spese d’emergenza, nei confronti di soggetti vulnerabili dal punto di vista sociale ed economico, che generalmente sono esclusi dal settore finanziario formale.

 

Per finire ci si può rivolgere ai businness angel, cioè imprenditori, manager ecc. che se trovano il progetto d’impresa interessante lo sostengono con capitali e competenze, diventando di fatto comproprietari dell’attività e condividendo rischi e responsabilità, il tutto per trarne un guadagno economico dai dividendi. Il mercato dell’angel investing è parte integrante di un più ampio comparto denominato “Early Stage” che oggi in Italia vale 169 milioni di euro suddiviso in 502 operazioni. Gli importi del 2012 di investimento in start up dei Business Angels si attestano a 33,8 milioni di euro a fronte di 94 start up su cui si è investito. Penauts (noccioline) come direbbero gli americani. Tuttavia, per un mercato fermo come quello italiano, i soldi dei business angel sono importanti.