LA CASE HISTORY DELLO SNACK BOUNTY CHE NON COSTITUISCE UN MARCHIO

E’ quanto ha stabilito il Tribunale Europeo relativamente ad un ricorso della società americana Mars Inc., che rivendicava la qualifica di marchio commerciale di forma per il suo famoso snack.  La vicenda Bounty risale al 2003. In quell’anno la  Mars Inc. aveva ottenuto per il Bounty, il famoso snack, la registrazione di un immagine tridimensionale che rappresentava la  barretta al cocco. Nel 2007, su istanza di un’impresa concorrente operante nello stesso settore, l’Ufficio tornava sulla sua decisione e dichiarava l’invalidità del marchio. Seguiva quindi un ricorso della Mars Inc. al Tribunale Europeo che vedeva però soccombere nuovamente la casa produttrice del famoso snack. Il tribunale Europeo ha argomentato che la Mars non è riuscita a dimostrare che la forma del Bounty abbia di per sè acquisito un carattere distintivo all’interno della Comunità Europea, cioè che il consumatore guardando una forma uguale o simile a quella del Bounty ricolleghi mentalmente la forma stessa allo snack. La società rivale ha avuto buon gioco nell’argomentare che la forma rettangolare con gli angoli smussati e le tre “onde” di cioccolato sul dorso della barretta, sono tratti molto comuni nel settore dolciario. In ogni caso l’onere della prova, ovvero la dimostrazione che la forma del prodotto aveva acquisito un carattere distintivo, spettava alla Mars, la quale nonostante la documentazione portata non è evidentemente riuscita a convincere i giudici.

 

Ottenere la concessione di un marchio di forma, cioè di un marchio commerciale relativo alla sola forma del prodotto, è sempre un’impresa molto ardua. Questo è ancora più vero in Europa dove l’UAMI (l’Ufficio per l’Armonizzazione del Mercato Interno, che concede i marchi comunitari) raramente lo ha concesso. 

Questa vicenda però sembrava iniziata diversamente, nel 2003 la Mars Inc. aveva ottenuto per il Bounty, il famoso snack, la registrazione di un immagine tridimensionale che rappresentava la golosa barretta al cocco. Nel 2007, su istanza di un’impresa concorrente operante nello stesso settore, l’Ufficio tornava sulla sua decisione e dichiarava l’invalidità del marchio. Seguiva quindi un ricorso della Mars Inc. al Tribunale Europeo che vedeva però soccombere nuovamente la casa produttrice del famoso snack.

In breve il tribunale Europeo ha argomentato che la Mars non è riuscita a dimostrare che la forma del Bounty abbia di per sè acquisito un carattere distintivo all’interno della Comunità Europea, cioè che il consumatore guardando una forma uguale o simile a quella del Bounty ricolleghi mentalmente la forma stessa allo snack. La società rivale ha avuto buon gioco nell’argomentare che la forma rettangolare con gli angoli smussati e le tre “onde” di cioccolato sul dorso della barretta, sono tratti molto comuni nel settore dolciario. In ogni caso l’onere della prova, ovvero la dimostrazione che la forma del prodotto aveva acquisito un carattere distintivo, spettava alla Mars, la quale nonostante la documentazione portata non è evidentemente riuscita a convincere i giudici.