FONDI A DISPOSIZIONE PER EFFICENZA ENERGETICA

 

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Conto termico: in cosa consiste? Dal 31 maggio 2016 è entrato in vigore il cosiddetto “Conto Termico 2.0“, che rispetto al precedente Conto Energia inaugurato del 2013, potenzia e semplifica il meccanismo di sostegno già introdotto dal decreto del 28 dicembre 2012, che incentiva interventi per l’incremento dell’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili.

Parliamo sempre di un contributo in denaro concesso per l’acquisto di stufe, termocamini e caldaie a biomassa che rispondano a particolari requisiti e che siano installate in sostituzione di alcune tipologie di impianti di riscaldamento già esistenti.

 

Oltre ad un ampliamento delle modalità di accesso e dei soggetti ammessi (sono ricomprese oggi anche le società in house e le cooperative di abitanti), sono stati introdotti nuovi interventi di efficienza energetica. Le variazioni più significative riguardano anche la dimensione degli impianti ammissibili, che è stata aumentata, mentre è stata snellita la procedura di accesso diretto per gli apparecchi a catalogo.

Altre novità riguardano gli incentivi stessi: sono infatti previsti sia  l’innalzamento del limite per la loro erogazione in un’unica rata (dai precedenti 600 agli attuali 5.000 euro), sia la riduzione dei tempi di pagamento che, nel nuovo meccanismo, passano da 6 a 2 mesi.

 

Con il Conto Termico 2.0 è possibile riqualificare i propri edifici per migliorarne le prestazioni energetiche, riducendo i costi dei consumi e recuperando in tempi brevi parte della spesa sostenuta. Inoltre, il CT 2.0 consente alle PA di esercitare il loro ruolo esemplare previsto dalle direttive sull’efficienza energetica e contribuisce a costruire un “Paese più efficiente”.

 

 

Conto termico: chi può richiederlo?

Possono accedere al Conto termico:

  • privati (imprese, persone fisiche, condomini) o Amministrazioni Pubbliche, che sostituiscono un vecchio apparecchio a gasolio, olio combustibile, carbone o biomassa con un nuovo apparecchio a biomassa (legna o pellet);
  • aziende agricole o imprese operanti nel settore forestale che installano un apparecchio a biomassa nuovo (anche non in sostituzione) o sostituiscono un apparecchio a GPL con uno a biomassa ad alta efficienza, in zona non metanizzata.

L’accesso ai meccanismi di incentivazione può essere richiesto direttamente dai soggetti ammessi o per il tramite di una ESCO: per le Pubbliche Amministrazioni attraverso la sottoscrizione di un contratto di prestazione energetica, per i soggetti privati anche mediante un contratto di servizio energia previsti dal d.lgs. n. 115/2008.

Dal 19 luglio 2016 (a 24 mesi dall’entrata in vigore del d.lgs. n. 102/2014), potranno presentare richiesta di incentivazione al GSE solamente le ESCO in possesso della certificazione, in corso di validità, secondo la norma UNI CEI 11352.

 

 

Conto termico: che prodotti rientrano?  Un prodotto, per rientrare negli incentivi del Conto termico, deve dimostrare di rispondere a standard qualitativi particolarmente restrittivi, sia in termini di rendimento che di emissioni in atmosfera.

 

 

Conto termico: come viene calcolato il contributo? Il contributo che si può ottenere varia in funzione:

  • della potenza nominale del prodotto scelto;
  • delle emissioni polveri in atmosfera rilasciate dal prodotto scelto;
  • delle ore di funzionamento calcolate in media in base alla Provincia e al Comune in cui sarà installato il prodotto.

È facile quindi comprendere che un prodotto ad alto rendimento e con bassi livelli di emissioni in atmosfera, installato in una zona climatica particolarmente fredda, otterrà un contributo più alto rispetto ad un prodotto con performance inferiori e installato in un’area più calda.

 

 

Conto termico: in che misura vengono erogati gli incentivi? Come anticipato, gli incentivi previsti dal Conto termico 2.0 sono più alti:

  • fino al 65% della spesa sostenuta per gli “Edifici a energia quasi zero” (nZEB);
  • fino al 40% per gli interventi di isolamento di muri e coperture, per la sostituzione di chiusure finestrate, per l’installazione di schermature solari, l’illuminazione di interni, le tecnologie di building automation, le caldaie a condensazione;
  • fino al 50% per gli interventi di isolamento termico nelle zone climatiche E/F e fino al 55% nel caso di isolamento termico e sostituzione delle chiusure finestrate, se abbinati ad altro impianto (caldaia a condensazione, pompe di calore, solare termico, ecc…);
  • anche fino al 65% per pompe di calore, caldaie e apparecchi a biomassa, sistemi ibridi a pompe di calore e impianti solari termici;
  • il 100% delle spese per la Diagnosi Energetica e per l’Attestato di Prestazione Energetica (APE) per le PA (e le ESCO che operano per loro conto) e il 50% per i soggetti privati, con le cooperative di abitanti e le cooperative sociali.

 

Gli incentivi sono regolati da contratti di diritto privato tra il GSE e il Soggetto Responsabile e corrisposti dal GSE nella forma di rate annuali costanti della durata compresa tra 2 e 5 anni, a seconda della tipologia di intervento e della sua dimensione, oppure in un’unica soluzione, nel caso in cui l’ammontare dell’incentivo non superi i 5.000 euro.

Le PA e le ESCO che operano per loro conto che optano per l’accesso diretto possono richiedere l’erogazione dell’incentivo in un’unica soluzione, anche nel caso in cui l’importo del beneficio complessivamente riconosciuto superi i 5.000 euro.

Le PA e le ESCO che operano per loro conto che optano, invece, per l’accesso tramite prenotazione possono beneficiare di un pagamento in acconto ad avvio lavori e un saldo alla loro conclusione.

Per ciascuna tipologia di intervento sono definite le spese ammissibili, ai fini del calcolo del contributo, nonché i massimali di costo e il valore dell’incentivo.

 

Gli incentivi del CT 2.0 non sono cumulabili con altri incentivi statali, fatti salvi i fondi di rotazione, i fondi di garanzia e i contributi in conto interesse.

 

Alle PA (escluse le cooperative di abitanti e le cooperative sociali) è consentito il cumulo degli incentivi con incentivi in conto capitale, anche statali, nei limiti di un finanziamento complessivo massimo del 100% delle spese ammissibili.

 

 

Conto termico: quali gli interventi incentivabili? Vediamo quali sono gli interventi incentivabili:

1) Interventi di incremento dell’efficienza energetica in edifici esistenti (RISERVATI ALLE PA)

Efficientamento dell’involucro:

  • coibentazione pareti e coperture;
  • sostituzione serramenti;
  • installazione schermature solari;
  • trasformazione degli edifici esistenti in “nZEB”;
  • illuminazione d’interni;
  • tecnologie di building automation.

Sostituzione di impianti esistenti per la climatizzazione invernale con impianti a più alta efficienza come le caldaie a condensazione.

 

2) Interventi di piccole dimensioni di produzione di energia termica da fonti rinnovabili e di sistemi ad alta efficienza

Sostituzione di impianti esistenti con generatori alimentati a fonti rinnovabili:

  • pompe di calore, per climatizzazione anche combinata per acqua calda sanitaria;
  • caldaie, stufe e termocamini a biomassa;
  • sistemi ibridi a pompe di calore.

Installazione di impianti solari termici anche abbinati a tecnologia solar cooling per la produzione di freddo.

 

Gli interventi devono essere realizzati utilizzando esclusivamente apparecchi e componenti di nuova costruzione e devono essere correttamente dimensionati in funzione dei reali fabbisogni di energia termica.

 

 

Conto termico: come richiedere il contributo? L’ente responsabile della valutazione delle domande e dell’erogazione dei contributi è il GSE (Gestore Servizi Energetici), che tramite il “Portaltermico” fornisce tutti i dettagli utili e le procedure di richiesta dell’incentivo.

All’interno del Portaltermico è disponibile una scheda domanda che il soggetto responsabile o un suo delegato deve compilare esclusivamente on-line. Con il Conto Termico 2.0 la procedura dovrebbe essere a breve semplificata con l’introduzione di un catalogo degli apparecchi domestici, contenente già tutti i dati necessari per la compilazione della pratica. La domanda va presentata entro 60 giorni dalla data di conclusione dell’intervento. Una volta verificati tutti i requisiti, entro 60 giorni il GSE darà risposta positiva o negativa (con eventuale richiesta di integrazione documentale) alla domanda di concessione dell’incentivo. In caso positivo, tra utente e GSE verrà siglato un contratto con l’obbligo di conservare la documentazione per tutta la durata dell’incentivo e per i 5 anni successivi.