COMMENTO DI UNA LETTRICE SULLA FESTA DELLA DONNA


<< ….Per te donna è sorto il mormorio dell’acqua, unica grazia, e tremi per i tuoi incantesimi che sono nelle tue mani, e tu hai un sogno per ogni estate, un figlio per ogni pianto, un sospetto d’amore per ogni capello.. >>. Queste alcune strofe di Alda Merini, una delle maggiori poetesse del novecento, tratte dalla poesia  “Inno alla Donna”, per celebrare l’ 8 marzo,  la festa della donna. Ma come le donne, intendono festeggiare oggi , la loro condizione ? Cosa è cambiato nel tempo ? In occasione di tale ricorrenza, LO SPAZIO DI MAURI, ha voluto chiedere ai  lettori quale fosse il significato di questo festeggiamento. Come viene vissuta tra le donne tarantine. E tra le tante interviste, una in particolare ci ha colpito. E’ il commento di una lettrice della provincia di Taranto, impiegata, madre di una bambina, moglie, ma soprattutto donna. Gli abbiamo chiesto come festeggerà questa ricorrenza. Ecco cosa ci ha risposto :  << Non ho mai festeggiato la festa delle donne, perché l’ ho sempre ritenuta una ricorrenza banale,  ma quest’ anno è diverso !! Voglio urlare al mondo intero, che le donne vere siamo noi, che ci alziamo presto al mattino per andare a lavorare, che torniamo a casa la sera  e preparare la cena, per la modica cifra  di 1000 euro al mese ( e non  le 10 mila euro di Nicole Minetti che a fine  mese ci arriva, eccome ). Dobbiamo cucinare, giocare con i  nostri figli, accompagnarli e poi riprenderli dall’asilo (  200 euro al mese minimo, la stessa cifra che invece “loro”, quelle che vediamo in Tv e sui giornali,  pagano per una sola seduta dal parrucchiere). Noi che compriamo le borse al mercato, quasi sempre di marche sconosciute e rigorosamente  “made in Italy” per aiutare l’economia locale. Una borsa ci costa magari 15 euro, perché se volessimo realizzare il sogno di poter passeggiare con addosso una borsa di Luis Vuitton, ci servirebbero come minimo due mensilità di lavoro a tempo pieno ….. anzi no, magari anche qualche straordinario. Quest’ anno ho deciso di fare onore a questa ricorrenza e di festeggiare al fianco delle colleghe della Natuzzi, che sono in cassa integrazione, senza neanche più quella mille euro che serviva a  far sopravvivere intere famiglie pugliesi. Voglio festeggiare con tutte quelle donne che ogni giorno fanno i salti mortali per fare la spesa, per comprare la carne, possibilmente controllata, senza ogm, per mangiarla almeno 3 volte alla settimana. Per tutte quelle che comprano  il latte, con il rischio che sia prodotto   nella zona di Taranto, dove abbattono le greggi a causa della diossina dell’ Ilva, che continua ad uccidere silenziosamente. Tutto questo mentre i media si divertono ad accendere i riflettori sul matrimonio del principe William,  o piuttosto si interessano di sapere  quanto è dimagrita Sabrina Misseri in carcere. Vorrei tanto  urlare ” coraggio “alle mie colleghe, le vere donne,  a quelle  cui i genitori hanno insegnato  i valori della dignità ed il rispetto del corpo, quelle  alla quale hanno insegnato a combattere per farsi riconoscere come tali, donne con una sensibilità. Quelle donne che non mostrano culi e tette e che non portano la taglia 38. Quelle donne a cui i modelli non sono i  manichini brandizzati in “Via del Corso”, e neanche l’ anello di brillanti da 18 carati. I nostri modelli, sono donne che hanno sul viso  i segni del tempo che  passa,  le giornaliste che lottano per i  propri diritti e quelli altrui,  tutte quelle donne che  diffondono la  cultura, quelle che fanno della cultura la propria bandiera. Oggi, per questa festa,   vorrei che tutti quanti fossimo più  vicine a quelle  donne sole e maltrattate. Proprio oggi più che mai…. Mi sento di festeggiare la mia posizione e quella di chi come me, vuole costruire un mondo con più strade … e senza più scorciatoie per nessuno >>.