RINVIATO DI UN MESE L’ENTRATA IN VIGORE DELLO SPESOMETTRO

 

Rinviato al 31 gennaio 2012 l’entrata in vigore dello SPESOMETRO. Tale proroga interesserà  tutte le operazioni da 25mila euro in su al netto di Iva rese e ricevute nel periodo d’imposta 2010, limitatamente a quelle per le quali è previsto l’obbligo di emissione della fattura.

In precedenza il termine era stato fissato al 31 dicembre 2011, mentre rimane invariato al 30 aprile 2012 il termine per le operazioni del 2011.
A comunicare la modifica è stato  un provvedimento dell’agenzia delle Entrate di ieri, che ha motivato la decisione con l’obiettivo di consentire gli adeguamenti di tipo tecnologico e di superare le difficoltà operative rappresentate dai soggetti titolari di partita Iva.
L’amministrazione ha dunque accolto i numerosi e pressanti inviti provenienti soprattuto dalle software house che devono predisporre i programmi gestionali e dalle associazioni dei professionisti, concedendo la terza proroga all’adempimento.
Per il 2010, infatti, il provvedimento delle Entrate del 22 dicembre 2010 aveva fissato la prima scadenza per la trasmissione dei dati al 31 ottobre 2011. Successivamente, il provvedimento del 16 settembre ha fatto slittare il termine al 31 dicembre e ora il provvedimento di ieri rimanda il tutto alla fine di gennaio del prossimo anno.
  La situazione di stallo che si è venuta a determinare serivrà a  riflettere sulle problematiche maggiori che ostano a un avvio “sostenibile” dello spesometro.
Con la circolare 24/E  del  2011 è stato elaborato   un concetto di estrazione giurisprudenziale che rimane di principio e che non aiuta a risolvere i problemi di qualificazione che si riscontrano nella pratica. Allo stesso modo, la presenza delle soglie rende assai difficile la gestione delle note di variazione che, fra l’altro, devono essere “agganciate” alla fattura che vanno a stornare, esercizio non sempre consentito dai programmi gestionali utilizzati dalle imprese.
Altro poblema rimane nella previsione, nei rapporti con i privati, della soglia di 3mila euro, con esclusione dell’obbligo di comunicazione nel caso di pagamento con mezzi tracciabili, mal si concilia con il divieto dell’uso del contante nelle transazioni da mille euro in su, disposto dal Dl 201/2011. La proroga, servirà a riflettere se queste soglie, nei rapporti business to business, rappresentano una semplificazione e, nei rapporti business to consumer, per valutare l’opportunità di coordinare la soglia con i nuovi limiti all’uso del contante.
OPERAZIONI DAI 25MILA EURO
Entro il 31 gennaio 2012  vanno comunicate le operazioni di importo pari o superiore ai 25.000 euro al netto dell’Iva rese e ricevute nel periodo d’imposta 2010, limitatamente a quelle per le quali è previsto l’obbligo di emissione della fattura
OPERAZIONI FINO A 3MILA EURO
Entro il 30 aprile 2012 vanno comunicate:
– le operazioni di importo pari o superiore a 3mila euro, al netto dell’Iva rese e ricevute nel periodo d’imposta 2011, per le quali è previsto l’obbligo di emissione della fattura;
– le operazioni di importo pari o superiore a 3.600 euro, al lordo dell’Iva per le quali non è previsto l’obbligo di emissione della fattura, con esclusivo riferimento a quelle rese e ricevute dal 1° luglio 2011