UN ITALIANO SU DUE COLPITO DALLA CRISI.

Per un attimo, queste belle giornate mi avevano fatto dimenticare un pò la realtà. Il caldo, il primo mare,l’imbellente allergia al polline che non fa altro da una decina di giorni a questa parte, che logorarmi il naso e consumare un numero indecifrabile di pacchetti di fazzolettini a triplo velo,(in modo da non farmi diventare troppo infuocato il mio piccolo e docile nasino). Ma non è servito a nulla. La crsi c è, … e c è la dobbiamo tenere anche sotto l’ombrellone a ferragosto.Un italiano su due  fa i conti con la crisi. Se vogliamo essere ancora più precisi, sei su dieci.Il 63 per cento del” popolo della pasta asciutta” è convinto che il peggio non sia ancora passato. Tutto il contrario di quanto pensa il premier Silvio Berlusconi. “La crisi non è ancora finita – ha dichiarato Berlusconi – ma il peggio è ormai alle nostre spalle“.  E’ ovvio, per forza di cose lui deve essere a tutti i costi positivo.E poi il nostro amato “Polimprenditore“(cosi lo definisco), ha altre cose a cui pensare: la cupola delle vallette del PDL, tutto culo e tette, ma anche cervello….. Ho detto CERVELLOOO, e l’amorevole rapporto con la facoltatissima First Lady Veronica Lario.Il presidente del Consiglio attacca la sinistra, malata di “pessimismo” e sostiene che il sistema Paese ha retto bene. Altro problemino, la sinistra è sempre pessimista. Ho serie difficolta di questi tempi nel vedere uno di sinistra sorridere. Capisco i loro problemi interni di organizazzione, capisco pure che Franceschini debba presentare l’uomo iperbionico, un misto tra Veltroni e D’alema, ma un sorriso dico un sorriso…Vabbèè..  Su una cosa sono d’accordo. Il sistema bancario italiano  è  molto più solido e resistente rispetto a quelli di tutti i principali concorrenti internazionali, grazie al basso indebitamento delle famiglie, al risparmio elevato e a una gestione bancaria prudente; e questo ci da infatti un po di respiro.Però dire che tutto va bene, o che tutto va male non è il miglior modo per risalire la china. Certo la risalita, che avverrà prima del previsto, sarà dura. Il recupero dei livelli produttivi e la crescita andranno a ritmi molto più lenti, rispetto a altre crisi. Perché se si guarda alle imprese l’immagine dell’Italia solida si ribalta. Bassa produttività, specializzazioni in settori “poveri”, poca ricerca completano un quadro critico dove manca, un fattore chiave, la concorrenza. E se in un paese manca la concorrenza non si va da nessuna parte, non esistono stimoli, non gira la moneta e letasche che si riempiono sono sempre le stesse. Ora mi viene da pensare una cosa. O i comunisti sono tutti ricchi e fingono un pessimismo intellettuale affinche la situazione non si modifichi, oppure Berlusconi e i suoi scagnozzi l’hanno pensata bene…. finchè c è crisi …… c è speranza… Intanto però , la speranza è vero , è l’ultima a morire, ma è la prima a rompersi i maroni……. Odio la crisi … si si  ..IO ODIO LA CRISI…