LA MARCIA DEI TARANTINI CONTRO L’INQUINAMENTO AMBIENTALE E BUROCRATICO
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La marcia di Taranto di «Altamarea» per l’ambiente, di Sabato scorso, ha mobilitato 20 mila cittadini. Giovani e meno giovani, operai, lavoratori, disoccupati. Si è marcaito contro un aria malsana. Un aria fatta di diossina e menzogne. Il problema non è solo l’ecomostro dell’acciaio, ma chi soprattutto ci specula sopra. Si parla di inquinamento solo negli ultimi anni………… anche se da queste parti è più di trenta’anni che siamo in queste condzioni.
Si parla del problema del lavoro. Sono quindici anni che il volano economico dello ionio è fermo.
Si parla di problemi. Nessuno fa nulla per risolverli.
Addirittura c’è chi insinua che la marcia di sabato sia stata una montatura tutta luce e niente ombre. Solo per fare rumore. Solo per fare polemica.
Mai un unione tra popolo e istituzioni. Mai un parere piuttosto che una critica costruttiva.
Nessun politico a manifestare…. meglio cosi… che loro facciano i politici…….. CHE LORO FACCIANO I PORTAVOCE DEL POPOLO…
Siamo ai piedi di “Cristo” e c’è chi continua a farne una polemica.
LAVORO, INQUINAMENTO, GIOVANI
Parole sprecate, alquanto strumentalizzate in una terra dove l’unico orizzonte rimasto è racchiuso nella speranza.
Quanto vorrei svegliarmi una mattina e vedere il popolo sorridente sotto un cielo azzurro che si prepara ad una giornata solidale, dove gli unici fumi presenti nell’aria, sono i fumi dei camini delle abitazioni in festa….
Si perchè io… la speranza…
…..NON LA PERDO….
Allora siamo in due a non perdere quella speranza che fa di me una donna combattiva ed una mamma che vuole contribuire ad un futuro per i proprio figli. Non sono una falsa sognatrice.. non credo ad un futuro migliore… io voglio credere ad un futuro per la nostra città.
mi dispiace deludere le speranze altrui, ma non servono a costruire nessun futuro!.
l’ilva è la sintesi di una mentalità vecchia quanto le menti che hanno eretto quella cattedrale,costruita pensando al presente e non al futuro e non pensando a una sua eventuale riconversione nel caso in cui, prima o poi l’era dell’acciao made in italy fosse finita.
Quando riva deciderà di chiudere quel mostro, poi saranno “uccelli per diabetici”, perchè non ci sarà modo per riconvertire quell’ezienda, o quel territorio segnati da 50 anni di inquinamento,per non parlare della gente che si ritroverà senza lavoro, basta fare un giro a Bagnoli, e non sarà la semplice speranza a cambiare le cose.
Serve programmazione e ottimizzazione, gente competente, no chi crede che il futuro sia il nucleare,(ancora non sappiamo dove smaltire le scorie delle centrali iniziate a costruire prima dell’referendum dell’ 8 e 9 novembre 1987) gli italiani hanno detto no al nucleare.
Riflette gente!
Questo paese è come una barca alla deriva …
“Bisogna sperare l’indispensabile”, questo diceva Eraclito.
In questo caso , la speranza non deve morire, visto che già di cancro ne sono morti tanti….
ma se il paese è bloccato poichè viviamo in una monarchia dove nessuno può dire nulla compreso lo stesso presidente della camera,le istituzioni non esistono più, compresa la giustizia che senza nessuno può far valere i propri diritti,un premier padrone d’italia che blocca un paese per il suo egoismo e non fa nulla arginare la crisi che c’è gente che non ha che mangiare e bimbi che vanno a scuola con le scarpe rottè…. e voi protestate per la diossina…. questo forse è davvero il male minore….purtroppo non possiamo prendercela con i poveri che votano non sapendo…non è colpa loro… chi ha bisogno si manovra facilmente…la colpa è di chi ha avuto la possibilità di capire, di approfondire il suo senso civico, e non lo ha fatto…. per superficialità o per pigrizia o per ingenuità…. SIETE FURBI NON BEVETEVI TUTTO. INFORMATEVI !!! E SPEGNETE IL GRANDE FRATELLO E MARIA…