Con la Manovra 2020, sono state ufficialmente introdotte ulteriori novità in tema  Industria 4.0 , trasformando  il super e l’iper ammortamento degli anni scorsi in forma di  credito d’imposta, anche per le partite iva  in regime di flat tax. Tale beneficio potrà essere utilizzato anche per le startup  a cui viene applicata per i primi 5 anni , l’imposta sostitutiva del 5%.

Il credito può essere concesso, nel rispetto della normativa europea sugli aiuti di Stato, alle imprese che dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2020 effettuano l’acquisizione, anche mediante contratti di locazione finanziaria, di beni strumentali nuovi, macchinari, impianti e attrezzature, facenti parte di un progetto di investimento iniziale e destinati a strutture produttive ubicate nelle zone assistite delle regioni del Sud Italia.

Si specifica inoltre che l’invio di istanza di rettifica non fa venir meno il diritto alla fruizione del credito di imposta già attribuito, salvo rimodularlo tra le diverse annualità e a condizione che gli investimenti vengano realizzati.

 

La misura del credito d’imposta (si veda anche il paragrafo “Le modifiche introdotte dal legislatore nel 2016”) è pari al:

  • 20 per cento per le piccole imprese;
  • 15 per cento per le medie imprese ;
  • 10 per cento per le grandi.

 

Alle imprese attive nei settori agricolo, forestale e delle zone rurali e ittico gli aiuti sono concessi nei limiti e alle condizioni previsti dalla normativa europea in materia di aiuti di Stato nei settori medesimi.

L’Agenzia delle Entrate con la circolare del 3 agosto 2016, n. 34/E, fornisce importanti chiarimenti sulla disciplina del credito d’imposta per gli investimenti destinati agli stabilimenti produttivi situati nel Mezzogiorno, introdotto dall’art. 1, commi da 98 a 108, della legge 28 dicembre 2015, n. 208 (Legge di Stabilità 2016).

 

 

La categoria delle microimprese, delle piccole imprese e delle medie imprese (complessivamente definita PMI) è costituita da imprese che:

  1. hanno meno di 250 occupati, e
  2. hanno un fatturato annuo non superiore a 50 milioni di euro, oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 43 milioni di euro.

 

Nell’ambito della categoria delle PMI, si definisce piccola impresa quella che:

  1. ha meno di 50 occupati, e
  2. ha un fatturato annuo oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 10 milioni di euro.

 

Nell’ambito della categoria delle PMI, si definisce microimpresa quella che:

  1. ha meno di 10 occupati, e
  2. ha un fatturato annuo oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 2 milioni di euro.

 

I due requisiti di cui alle lettere a) e b) sono cumulativi, nel senso che tutti e due devono sussistere.