NIDO IN FAMIGLIA UNA NUOVA FORMA DI AUTOIMPIEGO

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Si chiamano “Nidi in Famiglia” ma derivano dalla parola tedesca “Tagesmutter“. Sono donne che accolgono in casa propria alcuni bambini per farli giocare e prendersene cura mentre i genitori sono al lavoro. Nei Paesi del Nord Europa il nido famiglia è una realtà piuttosto diffusa e in Italia si sta attualmente evolvendo, trovando sempre più spazio. I Nidi in Famiglia accolgono al massimo 4 bambine e bambini in età compresa tra i 3 mesi e i 3 anni, presso un’abitazione. L’orario di apertura è stabilito dal gestore per un massimo di otto ore giornaliere. La permanenza delle bambine e dei bambini non può superare le 5 ore giornaliere. Le caratteristiche dei locali, i requisiti che deve avere chi apre questo servizio e le modalità di funzionamento sono stabiliti da norme regionali e dai regolamenti comunali di appartenenza.
Il nido in famiglia può essere aperto dal genitore di una bambina o un bambino di età compresa tra i 3 mesi e i 3 anni, dopo un breve corso di formazione, o da un educatore in possesso dei titoli di studio previsti dalla normativa.
Nel nido in famiglia possono essere preparati e distribuiti i pasti alle bambine ed ai bambini, rispettando corrette norme igieniche.
Le modalità di presentazione delle domande di iscrizione e le tariffe che le famiglie devono pagare sono stabilite dal regolamento di ciascun nido in famiglia.
Ogni servizio ha un proprio progetto pedagogico, che deve essere illustrato alle famiglie.
 
Dal punto di vista burocratico è necessario rivolgersi al Comune della città e, per la precisione, all’Ufficio dei Servizi Sociali. Qui andrà presentata la comunicazione dell’inizio dell’attività. Altro passaggio fondamentale consiste nell’aprire una posizione assicurativa specifica, che tuteli sia chi apre il nido sia i piccoli ospiti. Per poter svolgere questo lavoro non sono richiesti titoli di studio peculiari. Tuttavia, frequentare appositi corsi e approfondire le proprie conoscenze in ambito didattico e pedagogico aiuta certamente a gestire al meglio l’asilo e a infondere fiducia nei genitori che decideranno di affidarvi i propri figli. Maggiori requisiti, tra cui anche uno specifico titolo di studio, sono previsti nel caso in cui parliamo invece di scuola materna.