MASSAFRA,POLITICI E SOCIAL NETWORK

Michele Mazzarano e Michele Emiliano ( prima del Tarantini Gate)

 

 

Internet e  tutto ciò che ruota intorno alla rete, sono diventati pane quotidiano per la politica italiana, una smania che ha contagiato anche la città di Massafra. Non stiamo certo parlando delle “rivolte digitali” dei paesi del Nord Africa ( Egitto, Tunisia, Libia, Iran, Bahrain, Algeria, Marocco, Siria) e neanche del rilancio, nei giorni scorsi, della ricandidatura alla Casa Bianca per il 2012 di Barack Obama, attraverso un video diramato sui social media, ( una campagna elettorale capace di stimolare partecipazione e consensi attraverso il potente uso delle logiche del CRM, che costerà oltre un miliardo di dollari ), ma pare che ormai anche a Massafra, cittadini, simpatizzanti, parenti, sostenitori, malevoli e gli stessi politici massafresi abbiano trovato nel social network ( per chi ancora non lo sapesse,  social network, che tradotto significa rete sociale,  non sono altro che  gruppi di persone legate tra loro da legami sociali di vario tipo, come conoscenza casuale, rapporti di lavoro, vincoli familiari, insomma facebook …. tanto per capirci.), il mezzo più diretto ed immediato per far parlare di sé ( sia nel bene che nel male). L’attenzione in questi ultimi giorni, si è spostata nel duro botta e risposta tra il sindaco di Bari e presidente del Pd, Michele Emiliano e il consigliere regionale, nonché candidato capolista nel Pd massafrese, Michele Mazzarano. Un’ affermazione, non proprio d’ affetto di Emiliano nei confronti di Mazzarano,  partita proprio da “facebook” e capace in poche ore di scatenare un caso mediatico seguito anche dalla rossa “Repubblica” e dall’editoriale di Antonio Padellaro “Il Fatto Quotidiano”. Insomma l’uomo col baffo più tallonato dai social media a livello locale è sicuramente lui : Michele Mazzarano. Ma ad appassionarsi ad internet c’è ne sono veramente tanti di politici locali. I più attivi tra i candidati sindaco alle prossime amministrative, sono Martino Tamburano e Vito Miccolis, con il loro entourage di giovani che aggiornano quotidianamente le loro pagine di facebook ed i siti web personali. Ma anche tantissimi aspiranti al consiglio comunale rientrano tra gli appassionati della “web-propaganda”. Chissà però quanti di loro, anche dopo il verdetto elettorale, continueranno ad avere la “febbre virtuale”. Secondo alcuni indagini, condotte da diverse agenzie di marketing sparse sul territorio nazionale, sembrerebbe che i politici, ad elezioni ultimate, apparirebbero poco  interessati a rendere conto del proprio operato ai cittadini che li hanno eletti, attraverso l’utilizzo di internet. Troppo poco tempo a disposizione per collegarsi a facebook ? O forse la rilassatezza di una poltrona sicura per cinque anni ? Ma se il primo posto come personaggio politico italiano più seguito sui social network è del governatore pugliese Nichi Vendola,  le statistiche parlano di 109 sindaci presenti sul web (33%, più di destra che di sinistra) e 713 giovani – sotto i 30 anni – amministratori locali (67%, più di sinistra che di destra).  Eppure, nonostante vi sia un fermento politico attraverso i mezzi di comunicazione di nuova generazione, i nostri politici locali sono ancora molto indietro. L’utilizzo del social network di Zuckerberg ( proprietario di facebook) non basta. Le campagne elettorali oggi, si fanno su “twitter” e su “youtube”. Ciò nonostante, per gli intramontabili, esiste ancora il metodo classico del porta a porta !