Il nuove decreto ambiente prevederà uno sconto del 20% sull’acquisto di prodotti sfusi e agevolazioni sulla ristrutturazione dell’immobile aziendale.

“Al fine di ridurre la produzione di imballaggi per i beni alimentari e prodotti detergenti, per gli anni 2020, 2021 e 2022 è riconosciuto un contributo pari al 20% del costo di acquisto di prodotti sfusi e alla spina, privi di imballaggi primari o secondari”.

Tale detrazione è diretta per gli acquirenti e sotto forma di credito di imposta, nel limite di 10 milioni di euro l’anno, per i venditori.

Nel dettaglio: “agli esercenti di attività commerciali che acquistano tali beni, il contributo è riconosciuto sotto forma di credito d’imposta, fino ad un importo massimo annuale di euro 10.000 per ciascun beneficiario, nel limite complessivo di 10 milioni di euro per l’anno 2020, 2021 e 2022”.

Ai soggetti acquirenti “il contributo è anticipato dal venditore dei beni come sconto sul prezzo di vendita ed è a questo rimborsato sotto forma di credito d’imposta di pari importo, nel limite complessivo di 10 milioni di euro per l’anno 2020, 2021 e 2022”.

Agli esercenti di attività commerciali che realizzano punti vendita di prodotti sfusi e alla spina, negli anni sopracitati, è riconosciuto un contributo pari al 20% del costo di acquisto delle attrezzature per l’erogazione di prodotti sfusi e alla spina nell’ambito della propria attività, nel limite complessivo di 10 milioni di euro.

Ulteriori detrazioni si possono ottenere grazie alla ristrutturazione dell’immobile aziendale, osservando le novità Ecobonus 2019.

La ristrutturazione del locale commerciale comprende gli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica, come ad esempio la realizzazione di un cappotto termico, oppure la sostituzione del vecchio impianto di riscaldamento con uno nuovo a basso consumo, o ancora la sostituzione di porte e infissi con nuovi più efficienti ed isolanti.

Grazie a queste migliorie, è possibile usufruire dell’ecobonus con conseguente detrazione d’imposta del 65% sulle spese, scaricibili in 10 anni.

Per i locali commerciali facenti parte di un condominio, valgono anche le agevolazioni fiscali relative alle spese per interventi sulle parti comuni con rimborso del 70-75% delle spese sostenute calcolate basandosi sul livello di efficientamento energetico ottenuta dall’edificio.

La ristrutturazione di un locale commerciale deve rispettare la normativa in vigore e deve soddisfare i seguenti requisiti:

  • l’altezza dei locali commerciali a partire da un minimo di 2,50 metri;
  • l’altezza dei locali accessori quali ad esempio il bagno a partire da un minimo di 2,40 metri;
  • in termini di superficie vengono consigliati almeno 12 metri quadrati, ma molto dipende dal volume dell’affollamento stimato;
  • laddove si parla di illuminazione naturale deve essere distribuita in maniera omogenea e rappresentare almeno il 10% della superficie calpestabile;
  • l’areazione naturale deve essere garantita grazie alla presenza di porte e finestre almeno per una percentuale pari al 10% della superfici,e se il locale è collocato sotto 400 metri sul livello del mare. La percentuale varia a 8,33% nel caso in cui il locale risulti collocato oltre i 400 metri sul livello del mare e si riduce al 6,66% se si tratta di centro storico.

Infine, la detrazione per la ristrutturazione generale dei locali commerciali prevede un rimborso Irpef del 50%, fino a un massimo di 96.000 euro di spesa sostenuta.

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