GLI ORRORI ALIMENTARI SVELATI DAI NAS NELLA CUCINA PIU’ CONOSCIUTA AL MONDO

Quando si parla di Italia, non c’è storia. Il cibo, quello buono è “made in Italy”. All’estero lo sanno. Dovunque sono andato, mi bastava dire che ero italiano e venivano fuori tre parole. Quelle più conosciute e che sono diventate il simbolo dell’Italia (di una non è che ci sia tanto da andare fieri) : MAFIA, PIZZA E MOZZARELLA. Eppure gli alimenti italiani( prosciutti, latticini, pasta, grani, carne) non sempre sono realmente quello che sono e i NAS, ci hanno aiutato a scoprire l’universo degli alimenti italiani… certo la prima cosa che mi viene in mente è : ” Chissa altrova cosa combinano”. Ma alla fine, i  panni si lavano a casa propria… e quindi per il momento meglio lavare i nostri stracci.

Visto che non è il massimo sapere che molto spesso le mozzarelle sono  fatte con latte in polvere, aumentando la massa grassa con il burro e la consistenza proteica con la caseina, sbiancate con cellulosa microcristallina (l’additivo E460) e rese lucide e riflettenti grazie al biossido di titanio usato normalmente nei veicoli spaziali.Nel mese di  luglio  i nostri cari  Nas, Nuclei Antisofisticazioni e Sanità dell’Arma dei Carabinieri,  si sono trovati di fronte ad un prodotto del genere dopo avere effettuato dei controlli su alcuni caseifici della penisola .

Ma questa è purtroppo  solo una delle migliaia di  frodi alimentari che hanno portato nel 2009 a sequestrare 38mila tonnellate di alimenti. Soprattutto nei settori dei dietetici (+ 62%), latte (+33%), insaccati (+30%), pesce (+43%). Contaminazioni ambientali, trattamenti chimici e di conservazione illegali, ormoni, pesticidi e antibiotici presenti nel cibo che finisce nei nostri piatti ogni giorno.

Alcune analisi chimiche dedite al caso, hanno dimostrato che gli  italiani sono tra le popolazioni più resistenti agli antibiotici, non perché prendono molte medicine per  la cura, ma perché vengono assunti  alimenti  di carne degli animali trattati.

Forse è proprio per questa ragione che la sicurezza dei cibi che mangiamo è al terzo posto nella graduatoria delle paure degli italiani (fonte sondaggio Demos e PI nov 2008). La qualità e la sicurezza degli alimenti dipendono dagli sforzi di tutte le persone coinvolte nella complessa catena della produzione agricola, della lavorazione, del trasporto, della preparazione, della conservazione e del consumo.
Una cultura dell’informazione e della prevenzione che molto spesso manca nella nostra cultura.  Per questo è necessario estendere a tutti i prodotti l’indicazione di origine in etichetta, per garantire una reale tracciabilità della filiera, per informare il consumatore in caso di emergenze, ma anche per combattere l’omologazione degli alimenti.

E poi di sicuro, abbiamo di contro anche il fenomeno della globalizzazione, che incide terribilemtne sulla qualità dei prodotti. La globalizzazione del mercato alimentare non ha fatto altro che far produrre cibo  in posti sempre più distanti da dove si consuma. Questo impedisce al cittadino di controllare direttamente i produttori. Ma il traffico di container pieni di derrate alimentari che transita per i porti e per le frontiere è così tanto più grande del numero degli addetti ai controlli che gli stessi vengono effettuati a campione; ed è facile che carichi di cibo avariato, dannoso o geneticamente modificato riescano ad entrare nel territorio della Comunità Europea. E una volta entrato lì, può arrivare in Italia senza subire più alcun controllo.

Magari dopo aver letto queste orrende verità, state bene attenti a ciò che ingerite.  Un  frutto  succoso, piuttosto che un piatto di taglietelle fumanti condite con brodaglie casalinghe… sono solamente l’inizio di un esperimento chimico ai danni della nostra salute.

BON APPETIT…….

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