Credito d’imposta per la partecipazione di Pmi a fiere internazionali svolte anche in Italia

Il Decreto Crescita approvato  dalle Commissioni riunite Bilancio e Finanze della Camera, ha esteso  notevolmente l’ambito di applicazione degli strumenti finanziari a sostegno dell’internazionalizzazione delle pmi italiane, istituendo per il periodo d’imposta 2019, un credito d’imposta attribuito nella misura del 30%, fino ad un massimo di 60.000 euro, a copertura dei costi di partecipazione ad eventi fieristici internazionali.

Il comma 2, dell’ articolo 49 delinea l’ambito oggettivo dell’agevolazione. Possono rientrare tutte le spese sostenute dall’impresa per la partecipazione a manifestazioni fieristiche di settore, di carattere internazionale, ossia svolte fuori dai confini nazionali ma anche nazionali ( purchè fiere internazionali del settore ) : trattasi, ad esempio, delle spese per l’affitto degli spazi espositivi, per l’allestimento dei medesimi spazi, per le attività pubblicitarie, di promozione e di comunicazione connesse alla partecipazione.

Il credito d’imposta dovrà essere ripartito in tre quote annuali di pari importo, utilizzabili esclusivamente in compensazione, ai sensi dell’articolo 17 D.Lgs. 241/1997.

Entro il 29 giugno 2019 sarà emanato un apposito decreto attuativo, da parte del Ministro dello sviluppo economico di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, che chiarisca:

  •  le tipologie di spesa,
  •  le procedure per l’ammissione al beneficio,
  •  l’elenco delle manifestazioni fieristiche internazionali di settore per cui è ammesso il credito d’imposta,
  •  le procedure di recupero in caso di utilizzo illegittimo del credito stesso.

Il credito d’imposta sarà infine riconosciuto fino all’esaurimento dell’importo massimo pari a 5 milioni per l’anno 2020.

 

Il credito d’imposta per l’internazionalizzazione delle pmi,   si affianca ad altri strumenti presenti nel nostro ordinamento, previsti ad esempio dalle Camere di Commercio a livello locale, oltre agli incentivi erogati dal “piano export Sud 2”; quest’ultimo, denominato PES 2, che prevedono una dotazione finanziaria pari a 50 milioni di euro a valere sulle risorse del Programma Operativo Nazionale Imprese e Competitività 2014-2020 FESR Asse III, Azione 3.4.1 “Progetti di promozione dell’export destinati a imprese e loro forme aggregate individuate su base territoriale o settoriale”.

L’azione si articola in diversi interventi destinati alle imprese, in particolare le Mpmi, in continuità con quanto già realizzato dalla Direzione Generale Incentivi alle Imprese del Ministero dello Sviluppo Economico con il precedente Piano Export Sud per le Regioni della Convergenzaattuato dall’ICE-Agenzia. Le risorse in questione sono destinate all’attuazione di iniziative di formazione e di promozione a favore delle Pmi localizzate nelle Regioni meno sviluppate (Calabria, Campania, Puglia, Basilicata, Sicilia) e nelle Regioni in transizione (Abruzzo, Molise, Sardegna).

Il nuovo Piano Export Sud persegue due finalità: trasformare le aziende potenzialmente esportatrici in esportatori abituali e incrementare la quota export ascrivibile alle Regioni del Mezzogiorno sul totale nazionale. Il PES 2 prevede 4 Programmi Operativi Annuali; attualmente sono presenti gli eventi in programma per la terza annualità, avviati dal 1° aprile 2019 fino al 31 maggio 2020, suddivisi per categoria di Regioni.