Disponibile una dotazione finanziaria di 124 milioni di euro

Il Decreto legge  del  1  aprile 1989, n. 181, recante misure di sostegno e di reindustrializzazione in attuazione del piano di risanamento della siderurgia, entrato in vigore il 24 maggio 1989, firmato dall’allora presidente del consiglio dei ministri Ciriaco De Mita, rappresenta la prima misura di incentivi introdotta  in Italia  per il rilancio delle aree colpite da crisi industriale e di settore. Dal prossimo 4 aprile 2017 sarà possibile presentare domanda per il finanziamento dei programmi di investimento delle imprese nelle aree di crisi industriale non complessa, in attuazione proprio  della legge 181/89, riattivata dal Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del  9 giugno 2015.   Il DM 9/2015  ha aggiornato la disciplina delle agevolazioni per la riqualificazione delle aree di crisi industriale,  intervenendo  su due tipologie di territori:

  • le aree di crisi industriale complessa, cioè specifici territori in recessione economica e con problemi occupazionali di rilevanza nazionale,
  • le aree di crisi industriale non complessa, individuate dal decreto direttoriale del 19 dicembre 2016, sulla base delle proposte avanzate dalle Regioni.

 

Entrambe le misure finanziano programmi di investimento produttivo o programmi per la tutela ambientale, completati eventualmente da progetti per innovare l’organizzazione,  proposti da imprese costituite in società di capitali, comprese le società cooperative e le società consortili. Gli investimenti devono prevedere spese per almeno 1,5 milioni di euro. Le agevolazioni finanziarie coprono  fino al 75% dell’investimento ammissibile con:

  • contributo a fondo perduto in conto impianti
  • contributo a fondo perduto alla spesa
  • finanziamento agevolato

Nel caso delle aree di crisi industriale complessa sono previste misure specifiche per ciascun territorio. Le aree complesse sono Livorno, Trieste, Piombino, Rieti, area ex A. Merloni.    Le aree di crisi industriale non complessa, riguardano le situazioni di crisi industriale che presentano un impatto significativo sullo sviluppo e l’occupazione nei territori interessati. Sono state  individuate dal Ministero dello Sviluppo Economico su proposta delle regioni  e sulla base di specifici indicatori ISTAT.

 

Tra aree di crisi industriale non complessa vi è il territorio ionico di Taranto, con risorse disponibili  pari a  30 milioni di euro per i comuni interessati  di Taranto, Statte, Crispiano, Massafra e Montemesola.

Gli incentivi sono rivolti alle piccole, medie e grandi imprese costituite in forma societaria, comprese le società cooperative e la società consortili e saranno concessi nella forma del contributo in conto impianti e del finanziamento agevolato alle condizioni ed entro i limiti delle intensità massime di aiuto previste dal Regolamento generale di esenzione per categoria.

Le domande per l’accesso a tale misura dovranno essere trasmesse ad Invitalia – Agenzia Nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa spa, secondo modalità e modelli disponibili sul sito internet della stessa Invitalia e saranno valutate con procedimento a sportello sino ad esaurimento.


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