ALZHEIMER : IN ITALIA PIU’ DI 800 MILA MALATI

Il 21 settembre 2009 si celebra in tutto il pianeta la sedicesima giornata mondiale Alzheimer, e solo in Italia, sono circa 800.000,  malati . Per l’occasione, anche  associazione  “non solo Alzheimer” di Massafra promuoverà una campagna di informazione sulle demenze senili. Nell’ultimo dato ufficiale, emerso al recente Convegno sulle malattie degenerative organizzato a Roma dal Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), risultano essere  circa 800.000 le persone colpite da demenza oggi in Italia, con 97mila nuovi casi l’anno. La forma più diffusa di demenza è l’Alzheimer. “Nel 2050 tra la generazione del Baby boom, ossia i nati negli anni ’50 e ’60, in Occidente potranno esserci dieci milioni di malati, un nuovo caso ogni 33 secondi” ha detto Giuseppina Tesco, Dipartimento di Neuroscienze della Tufts University, Boston, Usa. La strada per trovare farmaci e cure è ancora molto lunga, ma la ricerca si sta organizzando, ha affermato Gerry Melino, Università di Leicester, Regno Unito, organizzatore del convegno romano con Pierluigi Nicotera, neo direttore scientifico del Centro tedesco per le malattie neurologiche Dzne di Bonn. La Giornata Mondiale Alzheimer, istituita nel 1994 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dall’Alzheimer’s Disease International, rappresenta in tutto il mondo un momento di coinvolgimento e sensibilizzazione dell’opinione pubblica. L’associazione massafrese,   sarà presente in Piazza Vittorio Emanuele, istituendo un gazebo per la campagnia informativa. Purtroppo, questa crisi economica,  pesa anche su di loro.  Sistemi sanitari, nazionale e regionali, restringono gli spazi per mancanza di risorse (riduzione di reparti, ambulatori, personale, mancata realizzazione di programmi e progetti attesi, destinazione di fondi e risorse alle acuzie piu’ remunerative e “prestigiose”, diagnosi e farmaci ancora difficili da raggiungere, uniformita’ inesistente di cura e terapia sul territorio nazionale); i sistemi di welfare mostrano la corda, ancora una volta calibrando le risposte sulla mancanza di risorse, e non sulle necessita’ e i bisogni dei pazienti (mancata realizzazione e integrazione dei servizi necessari, totale assenza delle reti, difformita’ di offerta tra regioni, difficile accesso alle provvidenze di legge ) . Il problema badanti, non solo problema di emersione di un fenomeno sociale, e’ un problema di formazione, competenza e sicurezza, visto che le badanti sono l’unica risorsa a disposizione delle famiglie. Assistiamo impotenti ad un progressivo ulteriore isolamento e abbandono dei malati e dei familiari alle prese con problemi sanitari e sociali pressoche’ irrisolvibili senza l’aiuto delle istituzioni, e oggi alle prese anche con enormi problemi economici. Giustamente mica lo STATO può fare solidarietà ?