SIETE VERAMENTE INNAMORATI DEL VOSTRO BUSINESS ?

La capacità di fare leva sul proprio business è la prima delle più importanti chiavi di successo per costruire una Startup. Ma quali sono gli elementi giusti per partire ? Qual è il miglior settore per aprire un’attività in proprio ? Come si diventa “start upper” di successo ?  Lavorando quotidianamente nel campo della finanza agevolata, oggi  voglio evidenziarvi  quali sono i principali errori che si commettono prima di iniziare a svolgere una propria attività.

Il sistema economico mondiale è in affanno e sembrerebbe quasi che la cultura filo mediatica dell’ultimo decennio si stia ormai indirizzando verso la corrente  degli “imprenditori di se stessi” e cioè  delle attività in proprio. Se venti anni fa qualcuno pensava al posto fisso come trampolino di una serenità economica oggi tutto questo è cambiato. I tassi di disoccupazione sono stellari, il precariato è uno stile di vita ( quasi costituzionale) , le pensioni sono un lontano ricordo e la flessibilità molto probabilmente non l’abbiamo mai conosciuta.

Non a caso anche il “sogno americano” sembra essere ormai diventato una chimera. La soluzione ? Mettersi in proprio, aprire una propria attività, magari quella più in voga nel momento,   intercettando anche un finanziamento a fondo perduto e puntando a fare profitti !! Tutto questo è sbagliatissimo.

Uno dei primi errori che si commette quando si decide di avviare una “startup” è quello di fiutare il business di un particolare settore ancor prima di capire se si è capaci, ma soprattutto se si è portati per farlo. Magari qualcuno di voi non sarà contento di leggere queste parole,  ma credo fermamente che il nostro tessuto sociale economico,  costruito principalmente da piccole e medie imprese è in forte crisi, non solo per gli evidenti problemi di liquidità e l’ impossibilità di accesso al credito delle PMI.

Proprio in questi giorni i “media” hanno pubblicato  il bilancio dell’anno scorso relativo al numero dei fallimenti delle imprese italiane, dimostrando come  il 2011 sia stato l’anno più nero per le PMI con il maggior numero di fallimenti mai registrato.  Secondo i dati dell’Osservatorio sul credito per le imprese di Confcommercio, quasi un terzo delle imprese, il doppio di due anni fa, ottiene meno credito di quanto richiesto o non lo ottiene affatto. Si è passati dal  49,8% al 35,8%  la quota di imprese che ottengono finanziamenti uguali o superiori rispetto alla richiesta e sono sempre meno le imprese in grado di far fronte da sole, e senza alcuna difficoltà, al proprio fabbisogno finanziario.  

Pochi però sono stati capaci di analizzare come un grosso punto di debolezza delle nostre PMI è, a volte, la loro incapacità di riuscire a proporre un offerta vantaggiosa sul mercato tale da soddisfare la domanda e consolidare i rapporti economici attraverso un analisi finanziaria interna dell’azienda. Chi pensava che la buona salute di un impresa passasse solamente attraverso un  “bilancio in positivo” si sbagliava.

 Si continua a guardare i Paesi Orientali come il mostro nero della crisi della domanda dei mercati senza minimamente riflettere sulle attitudini di una grossa fetta macroeconomica, sempre più attenta all’offerta dei prezzi che alla qualità.

Allora il punto principale è uno soltanto. Cosa bisogna fare prima di avviare una startup ? Ancor prima di pensare all’accesso alla finanza agevolata, ancor prima di fiutare la possibilità di fare soldi dal vostro business, dovete per prima cosa staccare la spina al cervello, magari facendovi una bella passeggiata in mezzo ai boschi e porvi una domanda : Sono davvero portato per fare questo lavoro ?

Secondo Mark Uban uno tra gli imprenditori americani di successo degli ultimi tempi, è fondamentale per avviare una società , “amare veramente quello che intendete realizzare”. E’ importante conoscere le proprie competenze di base e concentrarsi al massimo per analizzare  le previsioni future del vostro business. Essere persone di carattere è personalmente una marcia in più, ovviamente a seconda dell’attività che andrete ad avviare. Se decideste di aprirvi una società che produce  freni e frizioni industriali e siete degli ingegneri timidi e impacciati, va bene lo stesso. Qui la vostra chiave del successo sta nel vostro cervello. Ma se decideste di aprirvi un albergo piuttosto che un ristornate e non avete la benché minima idea di cosa sia l’approccio con il cliente allora vi conviene lasciare perdere a meno che non abbiate ereditato da qualcuno l’attività. Anche se personalmente vi consiglierei di vendere tutto e puntare ad altro.

La capacità di fare di business passa prima di tutto dal vostro carattere, poi alle vostre competenze e per ultimo ma non meno importante, soprattutto di questi tempi, alla vostra capacità finanziaria.

Per una volta siate sinceri con voi stessi. E’ bellissimo sognare ad occhi aperti ma per fare impresa è importante che la lunghezza dei vostri sogni sia proporzionale alla grandezza del vostro portafogli.

Se credete ancora che di questi tempi è possibile diventare miliardari esportando il basilico dall’Italia all’Indonesia vi sabagliate. Concepire l’idea non è facile. Analizzare il mercato è semplice. Il mercato è tutto ciò di cui ci gira intorno. Basterebbe farsi un giro in un centro commerciale e capire le tendenze dei consumatori. Uno degli elementi più importanti che possediamo e che possiamo utilizzare come leva per il nostro business è l’obiettività. Osservare il mercato non è cosa da sottovalutare, ma bensì il primo punto di partenza. Molti mi chiedono spesso : “ Che ne pensi della mia idea imprenditoriale ?” ed io gli rispondo : “Sei veramente capace di portare avanti la tua idea ?”. Quanto più strana sia la vostra idea tanto più difficile è l’accesso al mercato. Uno dei punti più robusti  e importanti quando  redico un “business plan” è proprio l’analisi obiettiva delle minacce d’impresa, meglio conosciuta nel gergo imprenditoriale con il termine inglese “threat”. Solo tramite un approfondito studio  ed attraverso  strumenti di pianificazione strategica è possibile ben evidenziare tutte le possibili situazioni  affinchè si possa  raggiungere un obiettivo aziendale. Sarò forse ancora legato ai metodi accademici, ma una buona analisi SWOT, può certamente aiutare voi ed il vostro consulente a capire meglio il vostro business.

Non si deve creare il proprio business in funzione della “finanza agevolata”, bensì deve essere il vostro progetto a combinarsi con gli aiuti finanziari, altrimenti si rischia di perdere la maternità della propria idea e cadere subito nel limbo del rischio d’impresa.

Fare impresa è un arte. E’ un po’ come saper ballare o saper suonare. C’è chi dice che oggi il mondo sia a misura di “Google”, ma questo è profondamente sbagliato. Diffidate da coloro i quali vi dicono che per fare impresa ci vogliono le conoscenze giuste ! Vuol dire che non sono capaci di sviluppare la vostra idea imprenditoriale !

Gli unici a decidere se siete portati per quella attività siete solamente voi stessi. E non c’è momento migliore di quello che stiamo vivendo per capire quali siano le vostre intenzioni per fare impresa. Pensate a quando siete innamorati ! Il cuore e la mente sono irrefrenabili e non vi è nulla che potrebbe distogliervi. Fare impresa significa essere innamorati del mercato che andrete a servire !

Non esistono pozioni magiche e fatture. Esistono capacità e competenze e come in tutte le cose tanta fortuna !

 In bocca al lupo !!

 

Maurizio Maraglino

Dottore Commercialista e Revisore Contabile