Il Ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato, con decreto direttoriale del 30 luglio 2021, il bando per progetti pilota innovativi delle PMI a favore della transizione ecologica, dell’autoimprenditorialità, del turismo, della cultura e della riqualificazione aree urbane.  La misura è esplicata nell’ articolo 28 del DL n. 34/2019 recante “Semplificazioni per la definizione dei Patti territoriali e dei contratti d’area” e del susseguente decreto attuativo  del 30 novembre 2020 su intesa del Ministero dello Sviluppo Economico e del Ministero delle Finanze. Per la misura sono stanziati complessivamente oltre 100 milioni di euro che potranno essere destinati ad ogni singolo progetto pilota selezionato per un ammontare massimo di 10 milioni di euro. Si tratta di risorse derivanti dalla chiusura dei Patti territoriali e dei Contratti d’area. Il soggetto gestore del bando è stato identificato nell’ente Unioncamere, cui precisa che  le agevolazioni variano in funzione dell’ambito tematico del progetto pilota prescelto.

Possono beneficiare dell’agevolazioni per la realizzazione di interventi imprenditoriali le piccole e medie imprese che, alla data di presentazione della domanda risultano regolarmente costituite ed iscritte come attive nel Registro delle imprese e sono nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non sono sottoposte a procedura concorsuale e non si trovano in stato di fallimento, di liquidazione coatta o volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo (ad eccezione del concordato preventivo con continuità aziendale) o in qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa vigente. Inoltre le pmi devono essere  in regola con le disposizioni vigenti in materia di normativa edilizia e urbanistica, del lavoro, della prevenzione degli infortuni e della salvaguardia dell’ambiente e sono in regola in relazione agli obblighi contributivi; non devono rientrare tra le imprese che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea; non devono essere destinatarie di una sanzione interdittiva di cui all’articolo 9, comma 2, lettera d), del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231 e successive modificazioni e integrazioni; non devono trovarsi in condizioni tali da risultare impresa in difficoltà, così come individuata all’articolo 2, punto 18, del Regolamento GBER, all’articolo 2, punto 14 del Regolamento ABER e all’articolo 3, punto 5 del Regolamento FIBER. Infine nel caso abbiano ricevuto delle agevolazioni,  ai sensi dell’articolo 14 del Regolamento GBER, non devono aver effettuato, nei 2 anni precedenti la presentazione della domanda di agevolazione, una delocalizzazione verso lo stabilimento oggetto dell’investimento in relazione al quale vengono richieste le agevolazioni e si impegnano a non farlo nei due anni successivi al completamento dell’investimento iniziale oggetto della domanda di agevolazione. Possono inoltre presentare la domanda di agevolazione per la realizzazione di interventi pubblici gli enti locali che, alla data di presentazione della domanda: hanno sede legale nell’area nella quale sono realizzati gli interventi previsti dal progetto pilota; nel caso di agevolazioni concesse ai sensi dell’articolo 56 del Regolamento GBER, non rientrano tra coloro che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea e non sono in condizioni tali da risultare impresa in difficoltà, così come individuata all’articolo 2, punto 18, del Regolamento GBER.

SETTORI AMMISSIBILI 

Tra i settori ammessi, ogni progetto pilota deve essere costituito da interventi pubblici o imprenditoriali tra loro coerenti e riguardare una, o al massimo due, delle seguenti tematiche: competitività del sistema produttivo, in relazione alle potenzialità di sviluppo economico dell’area interessata; valorizzazione delle risorse naturali, culturali e del turismo sostenibile; transizione ecologica; autoimprenditorialità; riqualificazione delle aree urbane e delle aree interne. Secondo le disposizioni contenute nel Capo II del Bando, applicabili agli interventi imprenditoriali, sono ammissibili: progetti di investimento; progetti di avviamento; progetti di innovazione; progetti di investimento nel settore della produzione agricola primaria; progetti di investimento nel settore della trasformazione e della commercializzazione di prodotti agricoli; progetti di investimento nel settore della pesca e dell’acquacoltura. Inoltre, secondo le disposizioni del Capo III del bando, applicabile agli interventi infrastrutturali, sono agevolabili anche progetti che prevedono la creazione o l’ammodernamento di infrastrutture pubbliche destinate prevalentemente al bacino dell’utenza locale del Patto territoriale, non idonee ad attirare clienti o investimenti da altri Stati membri.  Le agevolazioni sono concesse in funzione dell’ambito tematico del progetto pilota prescelto e ciascun soggetto responsabile individua una o più disposizioni del Bando applicabili alla specifica procedura di selezione. Le agevolazioni possono essere concesse anche ai sensi e nei limiti del regolamento (UE) n. 1407/2013 e s.m.i. (Regolamento de minimis). La domanda di assegnazione dei contributi deve essere presentata dai soggetti responsabili di Patti territoriali ancora operativi, di cui al punto 2.5 della delibera CIPE n. 29 del 21 marzo 1997. I soggetti responsabili, svolgono i compiti gestionali e assumono le responsabilità previste dal Bando per la corretta esecuzione del progetto pilota. Ciascun soggetto responsabile può presentare una sola domanda di assegnazione dei contributi relativa ad un solo progetto pilota e l’ammontare massimo del contributo assegnabile ad ogni progetto pilota è pari ad euro 10.000.000,00. I soggetti responsabili selezionano, sulla base di una procedura trasparente e aperta, gli intervenenti imprenditoriali e/o pubblici che costituiscono ciascun progetto pilota. L’attività istruttoria delle domande di assegnazione dei contributi presentate ai soggetti responsabili ed il supporto al Ministero per lo svolgimento delle attività previste dal decreto interministeriale del 30 novembre 2020, sono affidati al soggetto gestore dell’intervento agevolativo Unioncamere. Le domande di assegnazione dei contributi saranno trasmesse al soggetto gestore esclusivamente a mezzo pec del soggetto responsabile proponente, al seguente indirizzo PEC progetti.pilota@legalmail.it e l’assegnazione dei contributi ai soggetti responsabili avverrà sulla base di una procedura valutativa a graduatoria secondo criteri prestabiliti nel Bando (Allegato 3 – Criteri e punteggi per la selezione dei progetti). La valutazione tecnica dei progetti pilota, a seguito della positiva conclusione delle verifiche sopra menzionate, è svolta da una Commissione nominata con decreto del Ministro dello sviluppo economico, costituita da cinque componenti, di cui tre in rappresentanza del Ministero, uno in rappresentanza del Ministero dell’Economia e delle Finanze ed uno in rappresentanza di Unioncamere. Al termine delle attività istruttorie, svolte entro 120 giorni dalla data di chiusura della finestra di presentazione dei progetti pilota, la Commissione redige una graduatoria sulla base dei criteri di cui all’art. 4 del decreto 30 novembre 2020 e dei relativi punteggi assegnabili specificati nell’Allegato 3 del Bando. In caso di parità di punteggio, verrà preferita nella graduatoria la domanda che ha ottenuto un punteggio maggiore nell’ambito del criterio di valutazione di cui all’art. 4 comma 1 lettera b) punto 5 del decreto 30 novembre 2020. In fase finale il Ministero approva la graduatoria predisposta dalla Commissione e assegna i contributi ai soggetti responsabili, fino ad esaurimento delle risorse disponibili. In relazione all’ultima domanda agevolabile, qualora le risorse residue non consentano l’integrale accoglimento delle richieste agevolative previste dalla domanda, i contributi sono concessi in misura parziale, previo confronto con il soggetto responsabile ed eventuale rimodulazione del progetto pilota. Concluse le verifiche di cui sopra, i soggetti responsabili procedono all’adozione dei provvedimenti di concessione delle agevolazioni nei confronti dei singoli soggetti beneficiari.

 

Questo articolo è stato pubblicato a firma di Maurizio Maraglino Misciagna su IlSole24Ore