NEL 2011 UN MILIONE DI NUOVI POSTI DI LAVORO IN EUROPA

Si è svolta nei giorni scorsi l’edizione primaverile dell’Economic Outlook 2011 di Business Europe, il rapporto semestrale che delinea gli sviluppi recenti e futuri per l’economia europea dal punto di vista delle organizzazioni dei datori di lavoro nazionali. Secondo tale rapporto la ripresa dalla crisi globale in Europa si sta dimostrando sempre più forte di quanto ci si attendesse e le evoluzioni positive che si attendono, interesseranno principalmente anche il mercato del lavoro.

Il rapporto, che si basa sui dati nazionali forniti da tutte le organizzazioni datoriali aderenti a Business Europe, tra cui la Confindustria, prevede, infatti, che nel 2011 il PIL dell’Europa a 27 (EU27) crescerà del 1,8% e nell’area saranno creati un milione di nuovi posti di lavoro, con un incremento atteso del tasso di occupazione pari allo 0,4%. Il tasso di disoccupazione, invece, dovrebbe rimanere stabile al 9,6%.

L’evoluzione futura della situazione occupazionale, tuttavia, varierà molto da paese a paese e dipenderà dalle caratteristiche strutturali delle economie degli Stati membri: a contribuire maggiormente al processo di creazione di nuovi posti di lavoro nell’EU27 saranno principalmente quei paesi che fanno registrare i più alti livelli di solidità delle finanze pubbliche e di competitività nazionale, nonché la maggiore stabilità della situazione macroeconomica.

Secondo l’indagine di Business Europe,  l’ 80% dei nuovi posti di lavoro sarà creato da quegli Stati che hanno ricevuto una valutazione positiva dal Reform Barometer della primavera 2011, il rapporto di Business Europe che, partendo da una serie di indicatori chiave, analizza la performance globale degli Stati europei in termini di produttività, investimenti, commercio, competitività nazionale, occupazione, sostenibilità fiscale e stabilità finanziaria.

L’Economic Outlook, infatti, prevede che i paesi che hanno ricevuto dal Reform Barometer 2011 un punteggio superiore alla media europea, tra cui Germania, Olanda e Svezia, saranno in grado di tornare, entro la fine del 2011, ai livelli occupazionali del periodo precedente alla crisi. Viceversa, per quelli che avevano ricevuto un punteggio sotto la media, tra cui l’Italia, la capacità di generare posti di lavoro rimane ancora molto bassa.

Alla luce dei risultati dell’analisi, il rapporto suggerisce ai governi degli Stati europei una serie di raccomandazioni per migliorare l’impatto delle proprie politiche macroeconomiche. Per quanto riguarda il mercato del lavoro, Business Europe auspica l’adozione di riforme improntate ai principi della flexicurity, per migliorare la mobilità e l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro. La confederazione delle organizzazioni datoriali europee raccomanda anche la modernizzazione dei meccanismi di contrattazione e definizione dei salari, la rimozione degli schemi di indicizzazione dei salari in base al livello dei prezzi, la riduzione dei costi indiretti del lavoro e la riforma dei benefici sociali.

In poche parole per gli italiani in cerca di lavoro, per il momento…. conviene ancora trovarlo oltre confine….