A TEMPERATURE ELEVATE, I GRANELLI DI ROCCIA VULCANICA POSSONO INCEPPARE LE ELCHE DEGLI AEREI

Il più potente e innovativo mezzo di trasporto mondiale, capace in poche ore di trasportare centinaia di passeggeri, da una parte all’altra del globo, è in tilt. Sugli aerei non si vola… perchè c’è l’allarme vulcano, eruttato alcuni giorni fà in Islanda e  che ha provocato un enorme nube vulcanica nei cieli della terra, capace di annebbiare la vista dei poteniti veivoli a motore di qualsiasi nazionalità..

E se un quarto di mondo è in vera crisi da viaggio…. c’è chi si arrangia…. cercando di raggiungere la destinazione con auto a noleggio, e vagoni treno strapieni ed esauriti...

Ma perchè la cenere lavica è cosi pericolosa per gli aerei ?

Sembrerà assurdo, ma purtroppo, la nube lavica proveniente dall’Islanda, oltre ad oscurare la vista al pilota depositandosi sul vetro, è in grado di bloccare i motori inceppando le eliche. La polvere, infatti, si infila tra le parti meccaniche sottoposte a rotazione, con il rischio di comprometterne il funzionamento. Il biossido di silicio si scioglie quando raggiunge i 1.100°: il meccanismo delle turbine opera a circa 1.400°, dunque a una temperatura maggiore rispetto a quella di fusione. La cenere vulcanica è composta da particelle di roccia vitrea con un diametro inferiore ai 2 millimetri. Quando un aereo ci finisce dentro alla sua velocità di crociera, il vetro della cabina di pilotaggio si insabbia. La polvere entra poi nei motori: qui, nella camera di combustione, si fonde formando dei grumi in grado di bloccare i vani delle turbine. Solo quando questi si raffreddano e si solidificano è possibile riavviare i motori.

NEL 1982 E’ SUCCESSO AD UN BOEING 747 IN VIAGGIO PER LA NEW ZELAND

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L ‘edizione online del Guardian, ha infatti ricordato ciò che accadde  il 24 giugno del 1982 a un boeing 747 della British Airways, in viaggio da Londra ad Auckland (Nuova Zelanda), che si è imbattuto in una nuvola di cenere scaturita dal vulcano Galunggung in Indonesia. L’equipaggio si è subito accorto che della polvere si stava depositando sul vetro della cabina di pilotaggio. Poco dopo hanno avvertito dei rumori ai motori, mentre un odore di zolfo si diffondeva nel velivolo. Tutti e quattro i motori si erano inceppati. Prima di rimetterli in funzione, l’aereo è dovuto scendere di undici chilometri: solo allora sono iniziate le procedure per l’atterraggio d’emergenza. Tre motori sono stati riavviati e il 747 è arrivato senza ulteriori brividi all’aeroporto di Jakarta. Sono stati in tutto,  circa una sessantina i voli che hanno sperimentato problemi legati alla cenere dei vulcani. A testimonianza della gravità del fenomeno, basti pensare che la Us National Oceanic and Atmospheric Administration spende ogni anno oltre 58 milioni di dollari per contrastare i danni delle ceneri vulcaniche sugli aerei. Una volta che un velivolo è passato dentro una “nuvola di cenere”, infatti, l’intervento di riparazione e manutenzione può essere molto difficile, sempre a causa delle dimensioni sottilissime dei granelli. La mappa dei cieli è divisa in nove regioni, ognuna con il suo centro di avvistamento delle ceneri vulcaniche. Nel caso dell’Islanda, l’eruzione è stata monitorata dal centro con base a Londra, da cui gli esperti hanno lanciato l’allarme per gran parte dell’Europa del Nord.