L’ALBERO DI NATALE PIU GRANDE DEL MONDO

E' il capo del dipartimento della Protezione civile, Guido Bertolaso ad accendere, quest’anno, l’Albero di Natale più Grande del mondo che dalle 20 di questa sera, vigilia dell’Immacolata, torna ad illuminare le pendici del Monte Ingino, a Gubbio, fino al 10 gennaio 2010. «L’augurio sotto l’albero – ha detto Bertolaso – è che si facciano scuole e case più sicure». Per Bertolaso, giunto nel tardo pomeriggio nella cittadina umbra, l’invito che gli è stato rivolto dal Comitato Albero di Natale «è un bel segnale, perchè si vede nella Protezione civile un punto di riferimento per tutto il Paese». L’albero, acceso da 29 anni consecutivi, è composto da circa 700 punti luce che ne delineano la sagoma e che sono distribuiti all’interno, collegati da 12 chilometri di cavi. I rami si allungano alla base per circa 300 metri mentre la cima dell’abete arriva all’altezza della Basilica di S. Ubaldo estendendosi per circa 650 metri.Alla sommità brilla una stella cometa a luci cangianti alta circa 28 metri e lunga 48, illuminata da oltre 200 plafoniere che è impiantata su una struttura di 1000 metri quadrati. L’albero, per le sue dimensioni, è entrato nell’edizione del 1991 del Guiness dei primati. Il programma della cerimonia dell’accensione, diffusa in diretta da Trg umbria ed in internet sul sito trgmedia.it ha preso avvio alle 19 con il collegamento via internet con gli eugubini residenti in vari Paesi europei


IL TESORO DI TANZI

E' sincero Tanzi, quando devanti al giudice durante la deposizione giura di non avere mai posseduto quadri preziosi o tele d'autore. E di sicuro, all'uomo più meschino d'Italia, che ha mandato al fallimento decine di migliaia di famiglie italiane e non con un patrimonio superiore ai 1000 miliardi di euro, c'è poco da credere.

E cosi neanche gli inquirenti hanno creduto al DRACULA DI PARMALAT. Il tesoro si trovava nelle soffitte e nelle cantine di tre case di amici ignari, due a Parma e una a Pontetaro. Pare sia stato il cognato Stefano Strini, marito di Laura Tanzi, una delle figlie, a piazzarle. Strini è indagato per ricettazione e favoreggiamento assieme a un mercante d'arte, sul nome del quale vige il segreto istruttorio. Nel sequestro di sabato mattina sono stati rinvenuti 19 quadri e disegni definiti di grandissimo valore artistico, stimati della Fiamme Gialle in un valore superiore ai 100 milioni di euro. Sono gli stessi quadri che nei giorni scorsi, durante un lungo interrogatorio in tribunale, Tanzi aveva negato di possedere. Secondo quanto spiegato dal procuratore capo di Parma, i dipinti erano già sul «mercato»: l'intervento della procura ha impedito che fossero venduti. Per un dipinto di Monet c'era già un'offerta di 10 milioni di euro di un miliardario russo. Quattro giorni di intercettazioni telefoniche continuate (alcune durate trenta ore di seguito) hanno consentito di individuare i terminali di una trattativa che a breve avrebbe portato alla vendita in blocco di tutta la pinacoteca di Tanzi, probabilmente a Forte dei Marmi.